Ferrariæ Decus n. 34 . In ricordo di Renzo Ravaioli
Con supplemento monografico
Ferrariæ Decus n. 34 . In ricordo di Renzo Ravaioli. Supplemento monografico. In 2 volumi un ricco compendio di saggi che abbracciano epoche e argomenti diversi accomunati dal fil rouge del protagonismo di Ferrara e del ferrarese.
Un supplemento alle ricerche di Laura Graziani Secchieri risponde alla volontà di offrire a lettori e studiosi in un corpus organico l’esito di ricerche che da anni l’autrice, infaticabile perlustratrice di archivi, conduce. L’intento di Spazi urbani liminali di marginalità nella Ferrara di età tardo medievale e primo moderna, che esplora in particolare gli spazi riservati al meretricio controllato, alle lavorazioni inquinanti e ai cimiteri ebraici, è dichiarato dalla stessa Graziani Secchieri in apertura del suo lavoro: “pur essendo la matrice da cui prendono avvio queste riflessioni, la marginalità e l’emarginazione degli individui non sono il cuore di questa proposta che si incentra sull’analisi urbanistica e costruttiva delle aree liminali della città [di Ferrara]. L’inquadramento giuridico e spaziale iniziale su cui si fonda questo studio prende forma dagli Statuti del 1287, che permettono di definire quali fossero le attività proibite e ritenute più pericolose per l’ordine interno”. […] Dall’editoriale introduttivo di Michele Pastore, Marialucia Menegatti.
Tobia Ravà. Algoritmi trascendentali
La potenza evocativa del segno attraverso i secoli e le culture
Gli algoritmi sono dappertutto, così come diceva Pitagora che tutto è numero. Essi sembrano essere insostituibili ed in grado di risolvere qualsiasi problema. A partire dal 1996 Tobia Ravà ha cominciato ad inserire nelle sue opere cifre alfanumeriche derivate dall’alfabeto ebraico, con una logica che nel corso degli anni si è fatta sempre più stringente. In questa mostra propone i suoi lavori come percorsi algoritmici in cui qualsiasi elemento – anche nell’ambito del trascendente – è legato da una logica di senso attraverso la ghematrià (permutazione lettera-numero) ed i concetti base della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico).
L’artista è riuscito ad operare una mirabile sintesi del suo percorso esistenziale, artistico e culturale tra simbolismo, surrealismo, forme elettromorfe, graffitismo e grafismo, creando un genere nuovo che possiamo definire concettualismo estetico, in quanto alla logica serrata dei percorsi ghematrici e dei diversi livelli di lettura dell’opera, si aggiunge l’aspetto accattivante delle forme e dei colori. Nei suoi lavori ritroviamo Venezia, la sua città, la cultura ebraica, e quella mitteleuropea assorbita da parte materna (con la letteratura e la musica), ma anche la matematica da parte paterna (i nonni, padre e tre zii ingegneri), e la semiotica appresa all’Università di Bologna da Umberto Eco e Omar Calabrese. […]
Da Algoritmi trascendentali, testo in catalogo di Maria Luisa Trevisan
Franco Angeli. Il velo di Maya
Il velo come pluralità di piani e relazioni
Catalogo della mostra. Galleria Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 20 novembre 2018 al 18 gennaio 2019.
My New York. Giovanni Umicini
Il Maestro della Street Photography nella città "Mondo"
My New York. Giovanni Umicini. L’ultima opera editoriale di Giovanni Umicini prima della scomparsa. Un diario fotografico in grande formato del maestro della Street Photography. Ritratto in Polaroid della New York del 1985, scelta estrema e difficile. Con un testo introduttivo appassionato di Paolo Coltro in italiano e inglese.
Ottorino De Lucchi. La chiara visione
La sublimazione della scienza nell'arte
Questa non è una pittura che commuove; è una pittura che consola, come capita dopo una notte insonne quando, dalle persiane socchiuse, passa un filo di luce per dirti che l’alba è arrivata. E in questa notte che stiamo vivendo, anche la speranza di un’alba che sfiora il cuscino, rappresenta il miraggio di una resurrezione.
Non so se sia più importante il dire o il non dire. Ma se l’arte è comunicazione è bene che il dire sia fatto di realtà e non di aforismi; è bene che il linguaggio sia comprensibile e la scrittura chiara. Parlando, gridando o cantando, la parola, il grido o il canto devono passare come l’acqua del torrente sui sassi che sporgono, per riceverne la frescura.Canti pacati di silenziosa attenzione, testo in catalogo di Giorgio Scalco
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Ottorino De Lucchi
La chiara visione
Galleria d’Arte Nino Sindoni, Asiago (VI)
7 dicembre 2018 – 7 gennaio 2019Mostra a cura di Nino Sindoni
Organizzazione di Alessandra Sindoni
Catalogo a cura di Alberto Buffetti
Testi di Enrico Facco e Giorgio Scalco
Poesia di Alberto Buffetti
Grafiche Turato edizioni
Pierantonio Tanzola. Luomo
Un esploratore disilluso e arcigno dei paradossi dell'uomo contemporaneo
Artista poliedrico Pierantonio Tanzola – fotografo, pittore, musicista – qui nelle vesti di poeta. Esploratore disilluso e arcigno delle contraddizioni del presente, scandaglio nelle profondità del nonsenso e dei paradossi dell’uomo contemporaneo, cartografo di mappe semiologiche alla disperata ricerca dei punti cardinali e di un senso.
L’Organo che voleva essere una chitarra
Un racconto di Marialuisa Gazerro
Marialuisa Gazerro. L’Organo che voleva essere una chitarra. Illustrazioni di Alessandra Corredig
Ferrariæ Decus n. 33
Omaggio a Biagio Rossetti
Ferrariae Decus 33 | «Grande così quanto forse ignorato»: omaggio a Biagio Rossetti
Biagio Rossetti, da apprendista a maestro muratore. Un omaggio in occasione delle celebrazioni nel cinquecentenario della morte.
Georges de Canino. Kaddish
Arte, storia, memoria 1938-2018
Georges de Canino. Kaddish. Arte, storia, memoria 1938-2018. […] Nei suoi quaranta anni da artista Georges de Canino ha sempre celebrato la memoria: certo, lui ebreo romano d’elezione, respira dalle finestre di casa sua i profumi del ghetto ebraico, ma la sua formazione culturale italo-francese, il cielo natale di Tunisi, l’amore per i classici, per la musica, per la letteratura, non possono limitarlo nel ruolo solo del pittore della Shoah. Allora non possiamo dimenticare le opere dedicate ad Antinoo, ai paesaggi romani, ai prigionieri di via Tasso, ai giovanissimi tra i martiri delle Fosse Ardeatine, a Salvo d’Acquisto, a San Sebastiano del polittico della chiesa del Presidio Militare alla Cecchignola. Celebra con la sua pittura, con egual impeto, la grandezza dei miti classici e il sacrificio dei martiri e viene da interrogarsi su questa sua costante esigenza al richiamo mnemonico: si tratta di una scelta o di un destino? […]
Galleria d’arte La Nica. Viale Mazzini 1 – 00195 Roma. 25 gennaio – 1 febbraio 2018
Venti di Jazz. I 20 anni del PJF
Nei volti dei protagonisti
Venti di Jazz | i 20 anni del Padova Jazz Festival nei volti dei suoi protagonisti
Catalogo della mostra. Padova, Scuderie di Palazzo Moroni. 13 ottobre – 19 novembre 2017