Mauro Staccioli. Creare scultura…
... significa esistere in un luogo
Mauro Staccioli | “Creare scultura significa esistere in un luogo”
Catalogo della mostra. Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 19 maggio – 9 luglio 2016.
[…] “Una cosa mi preme sottolineare, e cioè l’immediatezza della comunicazione, un certo tipo di semplicità che non deve essere intesa per semplicismo; l’oggetto, la scultura, intendo che sia qualcosa di estremamente semplice e di più larga possibile lettura, pur consapevole che si deve tener conto, che è necessario tener conto (…) che ogni tipo di lettura richiede la conoscenza, il possesso dei codici”. […] “da una parte, il riferimento al mio lavoro è il rapporto uomo ambiente (…). Dall’altra parte il tentativo, l’intenzione di rendere semplice ed esplicita la formalizzazione, l’articolazione plastica del mio lavoro, delle mie ‘sculture’” […]*
* Mauro Staccioli – “Dialogo” con Gillo Dorfles, cit., p. 72.
Da’at. I numeri della creazione. Tobia Ravà
Sephirah Da’at, ovvero conoscenza da sapienza e intelligenza
[…] Per Ravà l’arte è una modalità per esprimere il proprio percorso filosofico, nel quale la creatività è avvertita come mezzo per sondare il sapere. E questo suo viatico, come si può osservare palesemente nelle sue opere, è generato da un amalgama formato, da un lato, dall’analisi della mistica ebraica e, dall’altro, dalla cognizione del sapere occidentale. Questa sua sensibile dicotomia, composta dalla matrice religiosa e culturale ebraica unitamente agli esiti della conoscenza di derivazione greca, che, in realtà, nelle sue opere si coglie in modo più velato perché più nascosta, acquisisce forza, da un lato, dal suo vissuto biografico e, dall’altro, dall’ispirazione che egli trae dallo studio dei grandi uomini del passato che lo affascinano. […]
Da Una seconda verità, testo in catalogo di Siro Perin
Codici trascendentali. Tobia Ravà
La realtà parallela di codici, segni e numeri
Catalogo della mostra di Padova, Centro culturale Altinate-San Gaetano, 12 dicembre 2013-16 febbraio 2014.
Lacche veneziane del Settecento
Una collezione di raffinata espressione rococò
Lacche veneziane del Settecento. Una collezione
Catalogo della mostra. Padova, Palazzo Zuckermann. 20 novembre 2015 – 10 gennaio 2016. A cura di Davide Banzato e Clara Santini
[…] Per quanto copiosamente prodotti nel corso del XVIII secolo a Venezia, mobili e oggetti in lacca, nati sull’onda di un fortissimo fascino esotizzante per l’oriente che aveva coinvolto le classi più elevate, sono oggi piuttosto rari. Soprattutto specchi, accessori, oggetti da toeletta erano intimamente legati ai riti della vita di ogni giorno: con la scomparsa della civiltà che li aveva creati e spesso delle funzioni a essi connesse, anche a causa della loro fragilità, hanno subito danni, distruzioni e dispersioni. È pertanto caso eccezionale e fortunato imbattersi in una vera e propria collezione di questi piccoli capolavori, frutto di fantasia, immediatezza, freschezza. Chi con pazienza nell’arco di decenni li ha raccolti, li ha saputi preservare e ha costituito un documento della storia del gusto che tutti noi ora possiamo conoscere e godere.[…] _Dall’introduzione in catalogo di Mirella Cisotto Nalon
Luigi Boille. Per incontrare luoghi di luce
Una vertiginosa e poetica ascesa al sublime
Luigi Boille | “Per incontrare luoghi di luce” | Retrospettiva 1953-2015
Catalogo della mostra. Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 15 ottobre al 5 dicembre 2015.
Il rigore del nero. Absolutely Black
Silhouettes e Teatri d'ombre
Un percorso originale alla scoperta del Teatro delle Ombre, delle silhouettes e della rappresentazione delle immagini prima della “scoperta” del movimento.
Il fascino discreto della stereoscopia
Il Museo del Precinema alle origini della tridimensionalità
La stereoscopia, conosciuta anche come la tecnica per creare immagini tridimensionali, affonda le sue radici nella seconda metà del Cinquecento. Tuttavia, è solo all’inizio del XIX secolo che questa tecnica comincia a prendere forma concreta. Fu lo scienziato inglese Charles Wheatstone a brevettare il primo stereoscopio a specchi. Utilizzando una coppia di disegni riflessi da due specchi, Wheatstone riuscì a creare una visione tridimensionale. Nonostante l’innovazione, il dispositivo non ottenne un grande successo iniziale a causa della sua complessità e ingombro.
Il teatro d’ombre a Parigi (1886 – 1914)
Museo del Precinema, Padova
Preziosa testimonianza della mostra dedicata al Teatro d’Ombre Francesi e della collezione di ombre donate alla Collezione Minici Zotti, ricca di quinte, lanterne, scene dipinte, e 70 sagome di zinco intagliate a mano, risalenti alla fine dell’800, quando Parigi impazziva per gli spettacoli d’ombre del celebre cabaret Le Chat Noir di Rodolphe Salis, frequentato da artisti e bohemien e destinato a dominare per un ventennio la scena culturale parigina.
PhotoGraphicPedia. Angelo Maggi
Fotografia, grafica e arte contemporanea
PhotoGraphicPedia. Angelo Maggi. Un escursus enciclopedico tra arte e fotografia ottocentesca, fra tecnica, tecnologia e fonti iconografiche, alla ricerca dei nuovi codici visivi nati dopo il 1839, grazie all’invenzione di Daguerre, assimilati in seguito anche dai protagonisti della grafica del XX secolo.
352 pagine illustrate a colori, stampate ad arte su carta patinata di pregio, rilegate in brossura cucita con alette.
Alternanze instabili. Ennio Ludovico Chiggio
Un Maestro dell'Arte Programmata e Ottico-Cinetica
Alternanze instabili. Ennio Ludovico Chiggio, catalogo della mostra alla Galleria 10 A.M.ART di Milano. L’Arte Programmata e Ottico-Cinetica in una mostra dedicata a un esponente di punta di questa tendenza artistica in Italia: Ennio Ludovico Chiggio, protagonista dello storico Gruppo Enne, costituitosi a Padova nel 1959 e scioltosi alla fine del 1964. Un percorso antologico, a partire da fondamentali opere storiche create all’epoca del Gruppo Enne, attraverso opere che riflettono le ricerche individuali successive allo scioglimento del gruppo, sino ai più recenti, affascinanti lavori : dai Pin–Up del ’59 e dalle Tensioni Interne del ‘59-‘60 ai Dispositivi Optical , le Strutture Ottico-Dinamiche o gli Oculari degli anni ’60, dalle Trame Cinetiche e dalle Interferenze Lineari degli anni ’60-‘70 alle Diffrazioni degli anni ’80-’90, alla Grande Piega (2010), al Grande Otto Volante (2011), o alla Truchet Pyramid (2011) . Catalogo a cura di Alberta Ziche, con introduzione critica di Silvia Pegoraro e un testo di Ennio L. Chiggio.
Artisti italiani della Tartaruga
Arte come "rigore e commozione"
Artisti italiani della Tartaruga. Galleria d’Arte Marchetti. Catalogo della mostra. Dal 2 ottobre al 22 novembre 2014. Nel Decennale della scomparsa l’omaggio a un grande personaggio del mondo dell’arte, Plinio De Martiis: talento singolare di fotografo, gallerista, ideatore e organizzatore di eventi culturali. Alla sua attività, ricchissima di straordinarie iniziative e di lungimiranza culturale, si deve il lancio, in Italia e in Europa, di Rauschenberg, Twombly, Appel e Wols. La sua mitica galleria d’arte La Tartaruga, fondata nel ’54 nel cuore di Roma, aperta dal giovane De Martiis insieme alla moglie Ninnì Pirandello in Via del Babuino 196, diventa famosissima già dagli anni ‘50 e ‘60 per aver scoperto nuovi talenti italiani come Angeli, Ceroli, Colla, Festa, Kounellis, Pascali – lanciando per prima, in particolare, la cosiddetta Pop Art italiana – e americani, come Kline, Rauschenberg, e soprattutto Twombly. Era frequentata abitualmente da Duchamp, Ungaretti, a Leo Castelli.





















