Turato Edizioni

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arte Organi Pontificia Basilica Sant'Antonio Padova sabatiniarte Organi Pontificia Basilica Sant'Antonio Padova sabatini Santo

L’arte degli Organi

Nella Pontificia Basilica di Sant'Antonio a Padova

5,00 

L’arte degli Organi nella Pontificia Basilica di Sant’Antonio a Padova. Alberto Sabatini. Il patrimonio meno visto ma più ascoltato della Pontificia Basilica del Santo, quello organario. Ad opera del Maestro e studioso Alberto Sabatini, organista della Basilica da quasi un trentennio, l’agile e raffinata guida traccia con linguaggio leggero uno “schizzo” di otto secoli di storia organaria, un itinerario misconosciuto e inaspettato che appassionerà i fedeli o i turisti più curiosi.

pierantonio tanzola visi d'artepierantonio tanzola visi d'arte amiri baraka leroi jones

Tanzola. Visi d’arte

Ritratto come indagine psicologica

20,00 

Pierantonio Tanzola . Visi d’arte

Padova, Palazzo della Ragione. Dal 18 ottobre al 6 novembre 2016. A “Babele a Nord-Est” i ritratti fotografici di scrittori e artisti scattati da Pierantonio Tanzola. Nato a Udine nel 1963, Tanzola vive e lavora a Padova. È pittore, fotografo e filmaker.

***

[…] mentre aspetti, in un tempo sospeso tra il tasto premuto e lo scatto dell’obiettivo, sembra di essere catturati, messi in gabbia, sepolti da un’improvvisa ventata di luce, perché in quei pochi secondi di attesa e di trasformazione del sé in immagine ci si sente esseri di luce e allo stesso tempo si percepisce che non è del vedere che si sta parlando, ma della materia di cui è fatto lo sguardo

Da Attesa e trasformazione, testo in catalogo di Marco Franzoso

Giappone Fosco Maraini Fondazione Cominelli

Il Giappone di Fosco Maraini

Uno spirito aperto senza bandiere

15,00 

Il Giappone di Fosco Maraini
Immagini, appunti, progetti

Fondazione Cominelli
Cisano di San Felice del Benaco
30 luglio – 2 ottobre 2016

***

“Trent’anni di studio amorevole del Giappone, del suo popolo, della sua lingua e della sua cultura sono stati una progressiva scoperta dell’unità e della continuità che sussistono sotto una superficie di confusione e mutamento”. Così scrive Fosco Maraini nel 1971, nella prefazione a Japan. Patterns of continuity (tradotto in italiano nel 2006 col titolo Giappone Mandala).
Le affinità spirituali tra il grande etnologo e orientalista fiorentino e quel lontano Paese, che proprio Maraini contribuì in modo determinante a far conoscere all’Occidente, emergono in questo catalogo nelle testimonianze delle figlie Dacia e Toni, della nipote Yoi e della seconda moglie, Mieko Namiki Maraini. […]

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Lo specchio del cervello . Perfetti-Chiappin

La scienza di Carlo Perfetti, l'arte di Silvano Chiappin

20,00 

Carlo Perfetti, Silvano Chiappin | Lo specchio del cervello

“Questo libro di scienza, piccolo e bello, rimarrà a lungo nella memoria come la testimonianza di un pensiero scientifico innovativo del prof. Perfetti: la mano come la mente. Il fotografo Silvano Chiappin è riuscito a fissare nelle immagini il profondo senso di quest’idea. […]

Shozo Miyamoto
Associazione Giapponese per gli Studi di Esercizio Terapeutico Conoscitivo

N.B.: una sola copia disponibile, con copertina morbida

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Mauro Staccioli. Creare scultura…

... significa esistere in un luogo

20,00 

Mauro Staccioli | “Creare scultura significa esistere in un luogo”
Catalogo della mostra.  Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 19 maggio – 9 luglio 2016.

[…] “Una cosa mi preme sottolineare, e cioè l’immediatezza della comunicazione, un certo tipo di semplicità che non deve essere intesa per semplicismo; l’oggetto, la scultura, intendo che sia qualcosa di estremamente semplice e di più larga possibile lettura, pur consapevole che si deve tener conto, che è necessario tener conto (…) che ogni tipo di lettura richiede la conoscenza, il possesso dei codici”. […] “da una parte, il riferimento al mio lavoro è il rapporto uomo ambiente (…). Dall’altra parte il tentativo, l’intenzione di rendere semplice ed esplicita la formalizzazione, l’articolazione plastica del mio lavoro, delle mie ‘sculture’” […]*

* Mauro Staccioli – “Dialogo” con Gillo Dorfles, cit., p. 72.

 

 

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Da’at. I numeri della creazione. Tobia Ravà

Sephirah Da’at, ovvero conoscenza da sapienza e intelligenza

20,00 

[…] Per Ravà l’arte è una modalità per esprimere il proprio percorso filosofico, nel quale la creatività è avvertita come mezzo per sondare il sapere. E questo suo viatico, come si può osservare palesemente nelle sue opere, è generato da un amalgama formato, da un lato, dall’analisi della mistica ebraica e, dall’altro, dalla cognizione del sapere occidentale. Questa sua sensibile dicotomia, composta dalla matrice religiosa e culturale ebraica unitamente agli esiti della conoscenza di derivazione greca, che, in realtà, nelle sue opere si coglie in modo più velato perché più nascosta, acquisisce forza, da un lato, dal suo vissuto biografico e, dall’altro, dall’ispirazione che egli trae dallo studio dei grandi uomini del passato che lo affascinano. […]

Da Una seconda verità, testo in catalogo di Siro Perin

codici trascendentali tobia ravà padovatobia rava codici trascendentali

Codici trascendentali. Tobia Ravà

La realtà parallela di codici, segni e numeri

30,00 

Catalogo della mostra di Padova, Centro culturale Altinate-San Gaetano, 12 dicembre 2013-16 febbraio 2014.

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Lacche veneziane del Settecento

Una collezione di raffinata espressione rococò

12,00 

Lacche veneziane del Settecento. Una collezione
Catalogo della mostra. Padova, Palazzo Zuckermann. 20 novembre 2015 – 10 gennaio 2016. A cura di Davide Banzato e Clara Santini

[…] Per quanto copiosamente prodotti nel corso del XVIII secolo a Venezia, mobili e oggetti in lacca, nati sull’onda di un fortissimo fascino esotizzante per l’oriente che aveva coinvolto le classi più elevate, sono oggi piuttosto rari. Soprattutto specchi, accessori, oggetti da toeletta erano intimamente legati ai riti della vita di ogni giorno: con la scomparsa della civiltà che li aveva creati e spesso delle funzioni a essi connesse, anche a causa della loro fragilità, hanno subito danni, distruzioni e dispersioni. È pertanto caso eccezionale e fortunato imbattersi in una vera e propria collezione di questi piccoli capolavori, frutto di fantasia, immediatezza, freschezza. Chi con pazienza nell’arco di decenni li ha raccolti, li ha saputi preservare e ha costituito un documento della storia del gusto che tutti noi ora possiamo conoscere e godere.[…] _Dall’introduzione in catalogo di Mirella Cisotto Nalon

 

Luigi Boille. incontrare luoghi luce retrospettiva galleria marchetti 2015

Luigi Boille. Per incontrare luoghi di luce

Una vertiginosa e poetica ascesa al sublime

20,00 

Luigi Boille | “Per incontrare luoghi di luce” | Retrospettiva 1953-2015
Catalogo della mostra.  Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 15 ottobre al 5 dicembre 2015.

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Il rigore del nero. Absolutely Black

Silhouettes e Teatri d'ombre

18,00 

Un percorso originale alla scoperta del Teatro delle Ombre, delle silhouettes e della rappresentazione delle immagini prima della “scoperta” del movimento.

fascino discreto stereoscopia museo precinema 3dfascino discreto stereoscopia museo precinema 3d

Il fascino discreto della stereoscopia

Il Museo del Precinema alle origini della tridimensionalità

25,00 

La stereoscopia, conosciuta anche come la tecnica per creare immagini tridimensionali, affonda le sue radici nella seconda metà del Cinquecento. Tuttavia, è solo all’inizio del XIX secolo che questa tecnica comincia a prendere forma concreta. Fu lo scienziato inglese Charles Wheatstone a brevettare il primo stereoscopio a specchi. Utilizzando una coppia di disegni riflessi da due specchi, Wheatstone riuscì a creare una visione tridimensionale. Nonostante l’innovazione, il dispositivo non ottenne un grande successo iniziale a causa della sua complessità e ingombro.

teatro ombre Parigi 1886–1914

Il teatro d’ombre a Parigi (1886 – 1914)

Museo del Precinema, Padova

18,00 

Preziosa testimonianza della mostra dedicata al Teatro d’Ombre Francesi e della collezione di ombre donate alla Collezione Minici Zotti, ricca di quinte, lanterne, scene dipinte, e 70 sagome di zinco intagliate a mano, risalenti alla fine dell’800, quando Parigi impazziva per gli spettacoli d’ombre del celebre cabaret Le Chat Noir di Rodolphe Salis, frequentato da artisti e bohemien e destinato a dominare per un ventennio la scena culturale parigina.

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