Turato Edizioni

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Icone oltre il Pop Franco Angeli Tano Festa Mario Schifano Museo Tossicia Gran SassoIcone oltre il Pop Franco Angeli Tano Festa Mario Schifano Museo Tossicia Gran Sasso

Icone oltre il Pop. Franco Angeli Tano Festa Mario Schifano

Tra il mito del Pop e l’aura della tradizione

25,00 

Icone oltre il Pop. Franco Angeli Tano Festa Mario Schifano. Una mostra d’arte contemporanea è come un romanzo: va presa per intero. Non è possibile valutare la pittura contemporanea quadro per quadro: il dipinto non è più il “capolavoro”, ma il punto di passaggio, il tentativo di fissare un quid che sfugge sempre, che potrà forse affiorare in un lavoro successivo. È vero soprattutto nel caso di un’arte come quella di Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano, che lavorano sempre per “serie” in cui ricorrono forme, Leitmotiv che danzano da quadro a quadro, in un’inesauribile escalation di stimoli intellettuali e vibrazioni emotive e sensoriali che vanno ben oltre l’immagine stereotipata di un’arte Pop. A chi si soffermi con attenzione sulla loro opera, possono tornare alla mente le parole del filosofo francese del secolo scorso Maurice Merleau-Ponty, secondo il quale la pittura “celebra l’enigma della visione”, ma con essa in qualche modo la visione si supera: l’una concentra nell’altra l’enigma dell’apparire.
Si è portati a pensare alla Pop Art come a un’arte facile e immediata, immediatamente accessibile come le cose e le situazioni che rappresenta. Si direbbe che, dopo la crisi della “bella” pittura figurativa e la nascita delle avanguardie, che questa sia la prima forma d’arte che ritorna a parlare a tutti sotto il segno di una bellezza immediatamente fruibile. In realtà, dietro tutta questa “autoevidenza” si cela, come avviene per ogni fenomeno culturale, una complessa struttura concettuale e linguistica. […] Dal testo critico di Silvia Pegoraro in catalogo.

cannarsi emilio mestiere angelo custode

Emilio Cannarsi . Il mestiere dell’angelo custode

La Storia e il mito dell'Angelo custode

19,00 

Emilio Cannarsi . Il mestiere dell’angelo custode. In un racconto d’ispirazione autobiografica rivive il clima dei primi anni quaranta del ’900, attraverso i ricordi di un uomo anziano che all’epoca era bambino. In età avanzata il giovanissimo protagonista di allora recupera alla coscienza «quel tempo», il periodo dello sfollamento vissuto in un mondo chiuso e arcaico, incalzato dai fatti della storia, e riscopre il valore esistenziale del mito dimenticato dell’angelo custode.

raffaele minotto elementi sensoriali mostraraffaele minotto elementi sensoriali mostra figura riflessa

Raffaele Minotto. Emersioni sensoriali

Un'espressività immersiva fatta di dettagli

20,00 

[…] Quello dell’artista padovano è un lavoro raffinato, completamente analogico, ma che ci regala sensazioni in alta definizione. Il percorso di queste opere inizia dalla memoria che viene impressa prima dal carboncino sul supporto e poi svelata dalla luce e dai colori della sua tavolozza. Così riaffiorano ricordi lontani, immagini di un’infanzia fatta per lo più di interni, case dove si può ancora sentire il tepore del sole che attraversa le finestre e scalda la stanza, il rumore delle stoviglie, il tintinnio dei cristalli e le voci di chi si congeda dopo un ricco pranzo. Entrando nelle stanze della memoria di Minotto si percorrono diverse fasi spazio temporali, la luce ci indica il momento del giorno in cui l’artista ha fissato quel ricordo nella sua mente, spesso è un momento di silenzio in cui l’assenza della figura umana si fa presenza, le ombre si allungano e la polvere danza nei raggi di sole. […]

 

rava tobia memorie infinito legnago 2024rava tobia memorie infinito legnago 2024 vortice sequenza

Tobia Ravà. Memorie d’infinito

Una dimensione spirituale che eleva l’essere umano

15,00 

[…] Tobia Ravà ci parla di valori, principi etici e morali, di un mondo inclusivo e di un uomo riqualificato, di una dimensione spirituale in cui l’arte costruisce ed eleva l’essere umano.
Ha inventato così un suo universo originale fatto di lettere e numeri che vanno a posarsi su prati, alberi, boschi, ponti, architetture, dunque sia su elementi naturali che manufatti creati dall’uomo, nell’idea che l’essere umano debba farsi socio di Dio nella creazione e puntare all’armonia del tutto, soprattutto tra uomo-uomo e uomo-ambiente e altri esseri viventi. Analizzare o semplicemente contemplare le sue opere equivale a compiere un viaggio interiore, di sogni ed utopie. […] Da Memorie d’infinito. Una mostra diffusa di Tobia Ravà, testo in catalogo di Maria Luisa Trevisan

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alberto sabatini organi organari veneto copertinaalberto sabatini organi organari veneto

Organi e organari nel Veneto

Un patrimonio organario sorprendente di grande tradizione

27,00 

Alberto Sabatini. Organi e organari nel Veneto tra XVIII e XXI secolo. Uno studio frutto di tre lustri di intense ricerche, svolte direttamente “sul campo” e in sede archivistica, attingendo soprattutto all’ingente corpus documentario storico inedito, custodito presso l’archivio privato dell’autore, donato allo stesso dagli ultimi esponenti di quattro storiche ditte organarie padovane.

Costituisce una capillare e sistematica ricognizione dell’immenso patrimonio organario della Diocesi di Padova. Il lavoro qui presentato, che per comprensibili esigenze editoriali non ha la pretesa di essere esaustivo, vuole rappresentare una sorta di catalogo d’arte della Diocesi di Padova: una circoscrizione vescovile che, sin dal Barocco, è stata la culla dell’arte organaria veneta e terra d’origine di organari di vaglia.

 

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Notargiacomo-Asdrubali. Dittico

Catalogo della mostra. Galleria d'Arte Marchetti

25,00 

Notargiacomo-Asdrubali. Dittico. Catalogo della mostra: Galleria Marchetti, via Margutta 8, Roma. 27 aprile – 24 giugno 2023, a cura di Silvia Pegoraro.

Ferrariæ Decus n. 35

Edizione speciale con supplemento monografico

25,00 

Ferrariae Decus 35 |  + Supplemento monografico
In 2 volumi una esaustiva indagine sul complesso epigrafico degli Statuti del 1173.

Luigi Boille. incontrare luoghi luce retrospettiva galleria marchetti 2015

Luigi Boille. Per incontrare luoghi di luce

Una vertiginosa e poetica ascesa al sublime

20,00 

Luigi Boille | “Per incontrare luoghi di luce” | Retrospettiva 1953-2015
Catalogo della mostra.  Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 15 ottobre al 5 dicembre 2015.

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na god butticci

Na God. A. Esiebo e A. Butticci

Aestetics of African Charismatic Power

10,00 

Na God. A. Esiebo e A. Butticci. Na God is an expression in West African Pidgin English that means ‘It’s God!’ When people unexpectedly hear good news, experience a miracle, receive a gift, or when something right or remarkable happens, that is when we might hear Nigerians and Ghanaians say ‘Na God.’ The expression is much more than a mere exclamation; it is part of a way of experiencing the world, acknowledging the presence of supernatural powers, and communicating and mediating experiences of daily living. Na God is part of the aesthetics with which African Pentecostals reiterate their link with God and with their community, and within it contains a piece of the story of Nigerian and Ghanaian Pentecostalism and their way of navigating and responding to colonial inheritances of language and religion. _Annalisa Butticci

 

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Artisti italiani della Tartaruga

Arte come "rigore e commozione"

20,00 

Artisti italiani della Tartaruga. Galleria d’Arte Marchetti. Catalogo della mostra. Dal 2 ottobre al 22 novembre 2014. Nel Decennale della scomparsa l’omaggio a un grande personaggio del mondo dell’arte, Plinio De Martiis: talento singolare di fotografo, gallerista, ideatore e organizzatore di eventi culturali. Alla sua attività, ricchissima di straordinarie iniziative e di lungimiranza culturale, si deve il lancio, in Italia e in Europa, di Rauschenberg, Twombly, Appel e Wols.  La sua mitica galleria d’arte La Tartaruga, fondata nel ’54 nel cuore di Roma, aperta dal giovane De Martiis insieme alla moglie Ninnì Pirandello in Via del Babuino 196, diventa famosissima già dagli anni ‘50 e ‘60 per aver scoperto nuovi talenti italiani come Angeli, Ceroli, Colla, Festa, Kounellis, Pascali – lanciando per prima, in particolare, la cosiddetta Pop Art italiana – e americani, come Kline, Rauschenberg, e soprattutto Twombly. Era frequentata abitualmente da Duchamp, Ungaretti, a Leo Castelli.

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