[…] C’è un motivo per cui i soggetti dei ritratti sono scrittori e artisti: tutte queste fotografie sono state il pretesto per un incontro, e ne sono pure la testimonianza e il ricordo. In queste immagini silenziose ci sono in realtà anche la sua presenza, le sue parole, le sue idee, la sua conversazione colta e attenta. Perciò io credo che i ritratti di Tanzola siano questo: un tentativo di sconfiggere la solitudine. Lo sforzo di capire chi siamo noi, chi sono gli altri, se c’è davvero la possibilità di incontrarci in un punto qualsiasi, nel buio o nella luce, dentro o fuori dai margini di una messinscena. E l’interrogarsi dubitante sulla propria identità d’artista, sulla forza del proprio talento, quella domanda a cui ogni artista ininterrottamente torna, senza avere speranza di trovare risposta.
Da Sconfiggere la solitudine, testo di Stefano Annibaletto, curatore della mostra e del catalogo
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