Mauro Staccioli. Creare scultura…

... significa esistere in un luogo

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Mauro Staccioli | “Creare scultura significa esistere in un luogo”
Catalogo della mostra.  Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 19 maggio – 9 luglio 2016.

[…] “Una cosa mi preme sottolineare, e cioè l’immediatezza della comunicazione, un certo tipo di semplicità che non deve essere intesa per semplicismo; l’oggetto, la scultura, intendo che sia qualcosa di estremamente semplice e di più larga possibile lettura, pur consapevole che si deve tener conto, che è necessario tener conto (…) che ogni tipo di lettura richiede la conoscenza, il possesso dei codici”. […] “da una parte, il riferimento al mio lavoro è il rapporto uomo ambiente (…). Dall’altra parte il tentativo, l’intenzione di rendere semplice ed esplicita la formalizzazione, l’articolazione plastica del mio lavoro, delle mie ‘sculture’” […]*

* Mauro Staccioli – “Dialogo” con Gillo Dorfles, cit., p. 72.

 

 

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Descrizione

Uno dei principali esponenti della scultura italiana del secondo Novecento. Si è dedicato alla pittura e all’incisione, manifestando un’attenzione particolare per la relazione tra opera e spazio. Nel 1968 Staccioli abbracciò definitivamente la scultura, come elemento in grado di dialogare con il contesto in cui veniva inserito.

Sculture-intervento: l’arte nello spazio urbano

Questa nuova visione diede vita a un’innovativa concezione di “scultura-intervento”, che Staccioli mise in pratica a partire dagli anni Settanta. L’artista realizzava opere site-specific, progettate per interagire con lo spazio urbano e architettonico in modo da valorizzarne le caratteristiche e la storia. Esempi emblematici di questo approccio sono le sculture realizzate a Volterra nel 1972, con la mostra “Sculture in città”, e a Cagliari nel 1974, con la manifestazione “Strutturazione progressiva di un ambiente”. In queste occasioni, Staccioli interveniva nel tessuto urbano con opere monumentali, spesso realizzate con materiali poveri e di recupero, creando un legame profondo tra arte e comunità.

Dialogo con l’ambiente: una poetica della relazione

L’opera di Staccioli si contraddistingue per un’attenta analisi del contesto in cui viene inserita. L’artista non si limita a realizzare sculture, ma piuttosto instaura un dialogo con l’ambiente, ne coglie le vibrazioni e le suggestioni, e le restituisce sotto forma di opera d’arte. Le sue sculture non sono mai prevaricanti o impositive, ma piuttosto si integrano con armonia nel paesaggio circostante, diventandone parte integrante e valorizzandone l’identità. Staccioli dimostra una profonda sensibilità per il genius loci, lo spirito del luogo, che diventa fonte di ispirazione e elemento determinante per la concezione dell’opera.

Oltre la forma: il valore del processo creativo

Per Staccioli, il processo creativo assume un’importanza fondamentale quanto il risultato finale. L’artista poneva grande attenzione alla scelta dei materiali, spesso poveri e di recupero, che venivano lavorati con tecniche artigianali e con un profondo rispetto per la loro natura. L’opera d’arte, per Staccioli, non era solo un oggetto da contemplare, ma piuttosto il frutto di un percorso di ricerca e sperimentazione, di un dialogo costante tra l’artista e l’ambiente. Il valore della sua scultura risiede anche nella capacità di rivelare i processi creativi e di trasmettere la passione e l’impegno profusi dall’artista nella realizzazione dell’opera.

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