Ferrariæ Decus n. 34 . In ricordo di Renzo Ravaioli
Supplemento | Spazi urbani liminali di marginalità nella Ferrara di età tardo medievale e primo moderna
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Il numero 34 di “Ferrariæ Decus Studi – Ricerche” costituisce un doppio volume: una miscellanea che raccoglie i contributi di undici autori e un supplemento monografico di Laura Graziani Secchieri.
[…] Storia e microstorie della città e del Ferrarese si intrecciano, a comporre un quadro composito che corre dal Cinquecento ad oggi e che crediamo aggiunga preziosi tasselli tanto alla ricostruzione del nostro passato quanto ad una maggiore consapevolezza del nostro presente. Al lettore vengono offerti, procedendo in ordine alfabetico:
- il profilo biografico del burattinaio Ettore Forni (1877-1959), paradigmatica figura di artista popolare operoso tra Ferrara e provincia oggetto del saggio di Gian Paolo Borghi;
- il lungo tour di Arianna Fornasari tra le sculture di artisti contemporanei presenti in città;
- l’accurata ricerca, certo foriera di ulteriori sviluppi, di Davide Guarnieri sull’abbattersi dell’epidemia della Spagnola nel Ferrarese tra il 1918 e il 1919;
- la dettagliata ricostruzione di Enrico Fuselli dedicata alla presenza nel xix secolo della Truppa di Finanza pontificia nel Ferrarese;
- l’affondo di Andrea Marchesi sulle vicende legate alla tomba di Biagio Rossetti, dalla morte dell’architetto nel 1516 ad oggi, supportato da documentazione inedita e da ampio apparato di fonti;
- il contributo di Michele Pastore su Porta Paola, dalle origini ai recenti restauri e alla nuova funzionalità di sede del Centro di Documentazione dedicato alle Mura cittadine;
- la conclusione, da parte di Giacomo Savioli, dello studio sul Settecento ferrarese iniziato nel numero 32 e allora incentrato su Andrea Bolzoni, qui dedicato ad “artefici e artigiani” spesso poco conosciuti, ma che bene chiariscono la vivacità del panorama artistico e culturale cittadino nel secolo dei Lumi;
- il viaggio “à rebour” di Lucio Scardino nelle strade tortuose e affascinanti del collezionismo ferrarese partendo da dipinti e sculture della Fondazione Cavallini Sgarbi di Ro Ferrarese;
- il saggio di Romeo Pio Cristofori costituisce di fatto un primo tentativo di catalogo dello scultore Filippo Porri (1596 ca – 1681), con la presentazione di due sue opere inedite oggi conservate presso il Museo Soumaya di Città del Messico, datate e firmate, che costituiscono un riferimento cronologico determinante nella ricostruzione della storia dell’artista;
- Andrea Faoro ha ripercorso, con acribìa e passione, le vicende ferraresi dell’estinto ordine religioso degli Scalzetti, approdati in città nel 1753, e delle sedi loro destinate, oggi scomparse o profondamente alterate rispetto alla loro primigenia funzione grazie anche a una ricca e inedita documentazione d’archivio;
- il testo di Angela Ghinato, dedicato alla recente donazione che la famiglia Paolo Balbo ha destinato all’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, è corredato da diverse immagini che bene documentano la ricchezza del materiale così pervenuto all’Istituto e, al contempo, restituiscono al lettore straordinarie fotografie di una Ferrara oggi in parte scomparsa.
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