Da’at. I numeri della creazione. Tobia Ravà
Sephirah Da’at, ovvero conoscenza da sapienza e intelligenza
[…] Per Ravà l’arte è una modalità per esprimere il proprio percorso filosofico, nel quale la creatività è avvertita come mezzo per sondare il sapere. E questo suo viatico, come si può osservare palesemente nelle sue opere, è generato da un amalgama formato, da un lato, dall’analisi della mistica ebraica e, dall’altro, dalla cognizione del sapere occidentale. Questa sua sensibile dicotomia, composta dalla matrice religiosa e culturale ebraica unitamente agli esiti della conoscenza di derivazione greca, che, in realtà, nelle sue opere si coglie in modo più velato perché più nascosta, acquisisce forza, da un lato, dal suo vissuto biografico e, dall’altro, dall’ispirazione che egli trae dallo studio dei grandi uomini del passato che lo affascinano. […]
Da Una seconda verità, testo in catalogo di Siro Perin
Africa. Renata Boero
Un libro d'artista immersivo
“Album di versi, spazio poetico aperto alla pittura, libro di bordo o manuale di navigare pittorico”. [P.F.]
Libro d’artista con tavole a piena pagina di Renata Boero, testo lirico introduttivo di Paolo Fossati e la poesia di Charles Carrère “Lettera alla mia amica Renata Beau Héros”, in italiano, francese, inglese.
Renata Boero è nata a Genova nel 1936. La sua pittura è caratterizzata da un astrattismo lirico dalle spiccate cadenze gestuali, per cui si avvale spesso di elementi vegetali (semi, curcuma, cocciniglia, henné, ecc.). Le tele, realizzate in parte per immersione, sono invase da forme libere, create dai colori vegetali in direzione antinaturalistica e spesso fantastica, sempre iperboliche e suggestive.
Il volume è testimonianza di un viaggio in Africa del 1995 , tappa importante che contribuisce ad arricchire il suo linguaggio artistico con la realizzazione dei Crani, i volti scuri che caratterizzano la popolazione e che nella notte, racconta, si confondono con il buio, tanto da faticare a percepirli se non per il chiarore dei loro grandi occhi.
Codici trascendentali. Tobia Ravà
La realtà parallela di codici, segni e numeri
Catalogo della mostra di Padova, Centro culturale Altinate-San Gaetano, 12 dicembre 2013-16 febbraio 2014.
Attraverso l’evento
Giosetta Fioroni e Andrea Zanzotto
Attraverso l’evento. Giosetta Fioroni-Andrea Zanzotto. Disegni di Giosetta Fioroni e poesie di Andrea Zanzotto: tra incanto e ironia la memoria dell’artista anima grafie enigmatiche e fiabesche figurazioni che hanno più consonanza con la lirica zanzottiana. Le 21 opere si accompagnano ad altrettante poesie del poeta, tratte da tutta la sua opera: la scelta antologica offre una fedele immagine del messaggio prodigioso della sua poesia.
21 tavole a colori di Giosetta Fioroni
scelta antologica di poesie di Andrea Zanzotto
Collezione Artemisia
1988
Lacche veneziane del Settecento
Una collezione di raffinata espressione rococò
Lacche veneziane del Settecento. Una collezione
Catalogo della mostra. Padova, Palazzo Zuckermann. 20 novembre 2015 – 10 gennaio 2016. A cura di Davide Banzato e Clara Santini
[…] Per quanto copiosamente prodotti nel corso del XVIII secolo a Venezia, mobili e oggetti in lacca, nati sull’onda di un fortissimo fascino esotizzante per l’oriente che aveva coinvolto le classi più elevate, sono oggi piuttosto rari. Soprattutto specchi, accessori, oggetti da toeletta erano intimamente legati ai riti della vita di ogni giorno: con la scomparsa della civiltà che li aveva creati e spesso delle funzioni a essi connesse, anche a causa della loro fragilità, hanno subito danni, distruzioni e dispersioni. È pertanto caso eccezionale e fortunato imbattersi in una vera e propria collezione di questi piccoli capolavori, frutto di fantasia, immediatezza, freschezza. Chi con pazienza nell’arco di decenni li ha raccolti, li ha saputi preservare e ha costituito un documento della storia del gusto che tutti noi ora possiamo conoscere e godere.[…] _Dall’introduzione in catalogo di Mirella Cisotto Nalon
Luigi Boille. Per incontrare luoghi di luce
Una vertiginosa e poetica ascesa al sublime
Luigi Boille | “Per incontrare luoghi di luce” | Retrospettiva 1953-2015
Catalogo della mostra. Galleria d’Arte Marchetti, via Margutta 8, Roma. Dal 15 ottobre al 5 dicembre 2015.
Na God. A. Esiebo e A. Butticci
Aestetics of African Charismatic Power
Na God. A. Esiebo e A. Butticci. Na God is an expression in West African Pidgin English that means ‘It’s God!’ When people unexpectedly hear good news, experience a miracle, receive a gift, or when something right or remarkable happens, that is when we might hear Nigerians and Ghanaians say ‘Na God.’ The expression is much more than a mere exclamation; it is part of a way of experiencing the world, acknowledging the presence of supernatural powers, and communicating and mediating experiences of daily living. Na God is part of the aesthetics with which African Pentecostals reiterate their link with God and with their community, and within it contains a piece of the story of Nigerian and Ghanaian Pentecostalism and their way of navigating and responding to colonial inheritances of language and religion. _Annalisa Butticci
Il rigore del nero. Absolutely Black
Silhouettes e Teatri d'ombre
Un percorso originale alla scoperta del Teatro delle Ombre, delle silhouettes e della rappresentazione delle immagini prima della “scoperta” del movimento.
Il fascino discreto della stereoscopia
Il Museo del Precinema alle origini della tridimensionalità
La stereoscopia, conosciuta anche come la tecnica per creare immagini tridimensionali, affonda le sue radici nella seconda metà del Cinquecento. Tuttavia, è solo all’inizio del XIX secolo che questa tecnica comincia a prendere forma concreta. Fu lo scienziato inglese Charles Wheatstone a brevettare il primo stereoscopio a specchi. Utilizzando una coppia di disegni riflessi da due specchi, Wheatstone riuscì a creare una visione tridimensionale. Nonostante l’innovazione, il dispositivo non ottenne un grande successo iniziale a causa della sua complessità e ingombro.
Il teatro d’ombre a Parigi (1886 – 1914)
Museo del Precinema, Padova
Preziosa testimonianza della mostra dedicata al Teatro d’Ombre Francesi e della collezione di ombre donate alla Collezione Minici Zotti, ricca di quinte, lanterne, scene dipinte, e 70 sagome di zinco intagliate a mano, risalenti alla fine dell’800, quando Parigi impazziva per gli spettacoli d’ombre del celebre cabaret Le Chat Noir di Rodolphe Salis, frequentato da artisti e bohemien e destinato a dominare per un ventennio la scena culturale parigina.
La strada di Miro. Tiziana Rinaldi-Antonio Boffa
In un mondo sempre più veloce Miro avanza piano, con la sua bicicletta che gli dà modo di scambiare un saluto, due parole, un piccolo dono, con il macchinista del treno, con Aldo e Marta seduti al Belvedere, con Prisca che vende le sue verdure.
La strada è lunga, ma Miro, seppure stanco dopo una giornata di lavoro, la percorre con cuore leggero, perché alla fine, dopo che ha attraversato un intero microcosmo, un mondo che mentre pedala si fa più silenzioso, più ampio, più a misura d’uomo, lo aspetta il dono più bello.
La storia ha in sé aspetti ecologici: Miro sceglie di viaggiare in bicicletta, sceglie di vivere in campagna; aspetti di osservazione del territorio: la strada che Miro percorre cambia aspetto pedalata dopo pedalata: dalla caotica città, ai campi, alle fattorie, al bosco con i suoi animali; ha aspetti di integrazione: non a caso l’autrice ha scelto il nome Miro, che rimanda a paesi lontani. E infine, l’aspetto più bello: l’appuntamento alla fine del viaggio, che aprirà qualunque lettore al sorriso, alla gioia nel cuore.
La paura è fatta di niente
Rosa Tiziana Bruno e Antonio Boffa
Tutti i bambini hanno paura: dei mostri, del buio o di essere abbandonati. Avere paura è normale e naturale ma è giusto accompagnarli e non lasciarli soli con questi timori, per aiutarli a capire che non solo gli unici a provare paura e a comprendere che la paura è fatta di niente.
Ninablu . Tiziana Rinaldi
La leggerezza dentro
Ninablu è un libro illustrato destinato a bambini a partire dai cinque/sette anni di età. Ma letto dalla mamma può accompagnare anche le sere di bambini più piccoli. O fare compagnia a tutti coloro che, qualsiasi età abbiano, conservino un po’ dell’essenza di Nina ben custodita nel cuore. E dunque sono un po’ blu.
Chiamarlo amore non si può
Anna Baccelliere, Alessandra Berello, Rosa Tiziana Bruno, Fulvia Degl’Innocenti, Ornella Della Libera, Giuliana Facchini, Ilaria Guidantoni, Laura Novello, Isabella Paglia, Daniela Palumbo, Elena Peduzzi, Cristiana Pezzetta, Annamaria Piccione, Manuela Piovesan, Livia Rocchi, Maria Giuliana Saletta, Chiara Segrè, Luisa Staffieri, Annalisa Strada, Pina Tromellini, Pina Varriale, Laura Walter, Giamila Yehya
PhotoGraphicPedia. Angelo Maggi
Fotografia, grafica e arte contemporanea
PhotoGraphicPedia. Angelo Maggi. Un escursus enciclopedico tra arte e fotografia ottocentesca, fra tecnica, tecnologia e fonti iconografiche, alla ricerca dei nuovi codici visivi nati dopo il 1839, grazie all’invenzione di Daguerre, assimilati in seguito anche dai protagonisti della grafica del XX secolo.
352 pagine illustrate a colori, stampate ad arte su carta patinata di pregio, rilegate in brossura cucita con alette.
Alternanze instabili. Ennio Ludovico Chiggio
Un Maestro dell'Arte Programmata e Ottico-Cinetica
Alternanze instabili. Ennio Ludovico Chiggio, catalogo della mostra alla Galleria 10 A.M.ART di Milano. L’Arte Programmata e Ottico-Cinetica in una mostra dedicata a un esponente di punta di questa tendenza artistica in Italia: Ennio Ludovico Chiggio, protagonista dello storico Gruppo Enne, costituitosi a Padova nel 1959 e scioltosi alla fine del 1964. Un percorso antologico, a partire da fondamentali opere storiche create all’epoca del Gruppo Enne, attraverso opere che riflettono le ricerche individuali successive allo scioglimento del gruppo, sino ai più recenti, affascinanti lavori : dai Pin–Up del ’59 e dalle Tensioni Interne del ‘59-‘60 ai Dispositivi Optical , le Strutture Ottico-Dinamiche o gli Oculari degli anni ’60, dalle Trame Cinetiche e dalle Interferenze Lineari degli anni ’60-‘70 alle Diffrazioni degli anni ’80-’90, alla Grande Piega (2010), al Grande Otto Volante (2011), o alla Truchet Pyramid (2011) . Catalogo a cura di Alberta Ziche, con introduzione critica di Silvia Pegoraro e un testo di Ennio L. Chiggio.