Carrie & Lowell, ovvero la sublime elaborazione del lutto.
Con questo disco, avevo bisogno di tirarmi fuori da questo ambiente di finzione. È qualcosa che dovevo fare dopo la morte di mia madre: perseguire un senso di pace e serenità in nonostante la sofferenza. In realtà non si tratta di dire qualcosa di nuovo, di dimostrare qualcosa o di innovare. Sembra privo di arte, il che è una buona cosa. Questo non è il mio progetto artistico; questa è la mia vita".
Sufjan Stevens intervistato da Pitchfork
L’album prende il nome dalla madre e dal patrigno di Stevens.
Carrie era bipolare e schizofrenica e soffriva di tossicodipendenza e abuso di sostanze. È morta di cancro allo stomaco nel 2012, ma aveva abbandonato Stevens quando aveva 1 anno, poi più volte (“Quando avevo tre, tre forse quattro, ci ha lasciato in quel negozio di video”, canta in “Should Have Known Better“).
Il suo patrigno, Lowell Brams, è stato sposato con Carrie per cinque anni quando Sufjan era un bambino. A testimonianza dell’importanza del suo ruolo nella vita di Stevens, Brams attualmente gestisce l’etichetta di Stevens, Asthmatic Kitty, e compare ripetutamente nel disco, in modo più toccante nella title track, dove Stevens inquadra quei cinque anni come la sua “stagione di Speranza.”
Un capolavoro intimamente personale
Sufjan Stevens, celebre artista indie folk, presenta in “Carrie & Lowell” (2015) un album profondamente autobiografico che esplora il lutto e le dinamiche familiari con un approccio minimalista e crudo. Dedicato alla madre scomparsa, Carrie, e al patrigno, Lowell Brams, l’album ha ottenuto un vasto consenso critico, affermandosi come un’opera fondamentale nella discografia di Stevens. Musicalmente, “Carrie & Lowell” si distingue per il suo stile lo-fi e la strumentazione scarna, creando un’atmosfera intima e toccante.
Il cuore autobiografico di “Carrie & Lowell”
“Carrie & Lowell” è un’opera intensamente personale in cui Sufjan Stevens condivide le sue esperienze e i sentimenti legati alla vita e alla morte di sua madre, Carrie, scomparsa nel 2012. L’album si concentra sul loro complesso rapporto, segnato dalle difficoltà di Carrie con la malattia mentale e la dipendenza, e dalla sua presenza intermittente durante l’infanzia di Stevens. Il patrigno, Lowell Brams, figura importante nella sua vita, è anch’egli parte integrante della narrazione, avendo sostenuto Stevens nella sua crescita e nella fondazione della casa discografica Asthmatic Kitty Records. L’album rappresenta un percorso di elaborazione del lutto e di comprensione del passato per Stevens.
Dolore, Depressione e Fede: i temi centrali
Il dolore e la perdita sono i temi dominanti di “Carrie & Lowell”, riflettendo il profondo impatto della scomparsa della madre su Stevens. L’album affronta anche la depressione, la solitudine e il rimpianto con un’onestà disarmante. La fede cristiana di Stevens si intreccia con questi temi, offrendo una prospettiva sulla sofferenza e sulla ricerca di significato. Il perdono emerge come un elemento cruciale, mentre Stevens si confronta con i sentimenti contrastanti verso la madre, culminando in amore e comprensione.
L’Oregon come specchio dell’infanzia
L’Oregon riveste un ruolo significativo nell’album, rappresentando i ricordi formativi dell’infanzia di Stevens con sua madre e il patrigno. I viaggi estivi in Oregon sono evocati attraverso riferimenti a luoghi specifici come Eugene, Tillamook Burn e Klamath Falls. Questi luoghi diventano simboli di un periodo di vicinanza con la madre, creando un legame emotivo potente all’interno della narrazione.
Minimalismo emozionale
Musicalmente, “Carrie & Lowell” si caratterizza per uno stile minimalista e intimo, in contrasto con le opere precedenti di Stevens. La strumentazione è scarna, con prevalenza di chitarra acustica, pianoforte e sottili arrangiamenti elettronici. L’atmosfera ricorda a volte le sonorità di Elliott Smith, con un’enfasi sulle melodie delicate e sui testi profondi. La produzione lo-fi, con suoni ambientali in sottofondo, contribuisce all’intimità e alla crudezza dell’album.
Accoglienza critica e eredità di un album profondo
“Carrie & Lowell” è stato accolto con unanime plauso dalla critica, venendo riconosciuto come uno dei migliori album del 2015 e un’opera significativa nel genere indie folk. La sua onestà emotiva e la sua capacità di toccare temi universali come il lutto e la perdita lo hanno reso un album di grande impatto e duratura risonanza.
Un testamento alla Forza della Vulnerabilità
In conclusione, “Carrie & Lowell” è un album potente e toccante che segna un momento cruciale nella carriera di Sufjan Stevens. La sua esplorazione vulnerabile del dolore e della perdita, unita a uno stile musicale minimalista, lo rende un’opera di profonda bellezza e risonanza emotiva, capace di connettersi con gli ascoltatori a un livello intimo e personale.
Un ascolto più attento
È utile analizzare i brani chiave menzionati nel testo originale, fornendo approfondimenti sui loro temi lirici, le sfumature musicali e le connessioni con la narrazione più ampia dell’album.
- “Carrie & Lowell”: In quanto title track, incapsula i temi centrali della memoria e della famiglia.
- “Eugene”: Si concentra sui ricordi d’infanzia trascorsi con il patrigno, Lowell, in Oregon, evocando un senso di nostalgia e desiderio. I testi esprimono un profondo sconforto e un interrogativo sul senso della propria arte (“What’s the point of singing songs if they’ll never even hear you?”). La canzone è intrisa di riferimenti specifici all’Oregon e ai momenti trascorsi con Lowell.
- “All of Me Wants All of You”: Esplora un complesso ritratto di desiderio, amore e forse anche temi più oscuri. Il testo originale la menziona nel contesto dei viaggi estivi.
- “Should Have Known Better”: Analizza i temi del rimpianto per le azioni passate e l’introduzione di sua nipote come simbolo di speranza e rinnovamento in mezzo al dolore. I testi esprimono il rimpianto (“I should have written a letter / Explaining what I feel, that empty feeling”) e la speranza portata dalla nipote (“My brother had a daughter/ The beauty that she brings, illumination”).
- “Fourth of July”: Sottolinea la sua posizione centrale come riflessione profondamente commovente e tenera sulla morte di sua madre, piena di intimi appellativi e una toccante accettazione della mortalità.10 Il brano include vezzeggiativi come “my little hawk”, “my little dove”, “my dragonfly”, “my star in the sky” e la ripetizione sobria di “We’re all gonna die”.
- “Romulus”: Collega questa canzone precedente dal suo album “Michigan” ai temi di “Carrie & Lowell”, evidenziando i modelli ricorrenti nelle sue riflessioni sulla madre e la menzione dell’Oregon (“Once when our mother had called / She had a voice of the cough of the year / We swapped the phone / Sharing a word about Oregon”).
- “The Seer’s Tower”: Spiega il suo significato come potenziale chiave per comprendere la tristezza sottostante presente in gran parte del suo lavoro precedente, ora portata alla luce in “Carrie & Lowell”.
- “John Wayne Gacy, Jr.”: Discute la sua inclusione come esempio della lunga esplorazione di Stevens degli aspetti complessi e oscuri della natura umana, anche all’interno del suo lavoro precedente apparentemente più luminoso.
L’analisi di questi brani specifici rivela l’intricato arazzo di ricordi, emozioni e riflessioni personali che costituiscono il nucleo di “Carrie & Lowell”, dimostrando la profondità e la complessità emotiva dell’album.
Accoglienza critica e impatto nel tempo
“Carrie & Lowell” ha ricevuto un’ampia acclamazione critica al momento della sua uscita, consolidando il suo status di significativo risultato artistico. È stato costantemente riconosciuto come uno dei migliori album del 2015 e la sua presenza nelle discussioni sui migliori album indie folk del decennio è duratura. L’album ha avuto un profondo impatto sugli ascoltatori, in particolare su coloro che hanno vissuto lutti, perdite o dinamiche familiari complicate, evidenziando la sua capacità di fornire conforto e un senso di esperienza condivisa. La sua eredità duratura come opera profondamente personale, onesta e artisticamente significativa continua a risuonare con il pubblico e a influenzare la musica indie contemporanea. La continua discussione e rivalutazione dell’album a un decennio dalla sua uscita testimoniano la sua qualità senza tempo e il suo profondo impatto.
Tracklist
- Death With Dignity
- Should Have Known Better
- All Of Me Wants All Of You
- Drawn To The Blood
- Eugene
- Fourth Of July
- The Only Thing
- Carrie & Lowell
- John My Beloved
- No Shade In The Shadow Of The Cross
- Blue Bucket Of Gold