Di volti che raccontano storie, ovvero l'arte sublime del ritratto.
Il ritratto fotografico è una forma d’arte affascinante che cattura la vera essenza di una persona in un frame. Nella storia della fotografia, molti famosi fotografi hanno lasciato il segno in questo campo.
Richard Avedon, un famoso fotografo del XX secolo, è conosciuto per i suoi ritratti semplici ed eleganti che catturavano la personalità dei soggetti.
Allo stesso modo, Annie Leibovitz è una fotografa contemporanea i cui ritratti sono rinomati per la loro creatività, catturando l’essenza dei soggetti in modi fantasiosi.
Diane Arbus è conosciuta per il suo approccio unico al ritratto, spesso catturando persone ai margini della società nei loro momenti più vulnerabili.
I ritratti di Irving Penn, d’altra parte, sono noti per il loro approccio austero e minimalista, focalizzati sul volto del soggetto e mettendo in risalto le emozioni più profonde.
Un ritratto fotografico cattura l’essenza di un individuo in modo senza tempo, rendendolo un oggetto prezioso per generazioni a venire. Una galleria di volti, noti o del tutto sconosciuti, di autori celebri o meno: dal primo ritratto mai realizzato di Robert Cornelius a quelli carichi di pathos e bellezza di Letizia Battaglia e Lisetta Carmi.















Questa non è una pittura che commuove; è una pittura che consola, come capita dopo una notte insonne quando, dalle persiane socchiuse, passa un filo di luce per dirti che l’alba è arrivata. E in questa notte che stiamo vivendo, anche la speranza di un’alba che sfiora il cuscino, rappresenta il miraggio di una resurrezione. Non so se sia più importante il dire o il non dire. Ma se l’arte è comunicazione è bene che il dire sia fatto di realtà e non di aforismi; è bene che il linguaggio sia comprensibile e la scrittura chiara. Parlando, gridando o cantando, la parola, il grido o il canto devono passare come l’acqua del torrente sui sassi che sporgono, per riceverne la frescura.Canti pacati di silenziosa attenzione, testo in catalogo di Giorgio Scalco
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Ottorino De Lucchi La chiara visione Galleria d’Arte Nino Sindoni, Asiago (VI) 7 dicembre 2018 - 7 gennaio 2019Mostra a cura di Nino SindoniOrganizzazione di Alessandra SindoniCatalogo a cura di Alberto BuffettiTesti di Enrico Facco e Giorgio ScalcoPoesia di Alberto BuffettiGrafiche Turato edizioni
![Gli algoritmi sono dappertutto, così come diceva Pitagora che tutto è numero. Essi sembrano essere insostituibili ed in grado di risolvere qualsiasi problema. A partire dal 1996 Tobia Ravà ha cominciato ad inserire nelle sue opere cifre alfanumeriche derivate dall’alfabeto ebraico, con una logica che nel corso degli anni si è fatta sempre più stringente. In questa mostra propone i suoi lavori come percorsi algoritmici in cui qualsiasi elemento - anche nell’ambito del trascendente - è legato da una logica di senso attraverso la ghematrià (permutazione lettera-numero) ed i concetti base della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico).
L’artista è riuscito ad operare una mirabile sintesi del suo percorso esistenziale, artistico e culturale tra simbolismo, surrealismo, forme elettromorfe, graffitismo e grafismo, creando un genere nuovo che possiamo definire concettualismo estetico, in quanto alla logica serrata dei percorsi ghematrici e dei diversi livelli di lettura dell’opera, si aggiunge l’aspetto accattivante delle forme e dei colori. Nei suoi lavori ritroviamo Venezia, la sua città, la cultura ebraica, e quella mitteleuropea assorbita da parte materna (con la letteratura e la musica), ma anche la matematica da parte paterna (i nonni, padre e tre zii ingegneri), e la semiotica appresa all’Università di Bologna da Umberto Eco e Omar Calabrese. [...]Da Algoritmi trascendentali, testo in catalogo di Maria Luisa Trevisan](https://calmadimare.it/wp-content/uploads/2019/02/Dexter-Gordon1948-Royal-Roost-New-York.-Gordon-nacque-il-27-febbraio-1923-AP-Photo-Herman-Leonard-Photography.jpg)

![In volo con la farfalla monarca. Enzo Moretto [...] La farfalla monarca oggi è certamente un simbolo e rappresenta lo stereotipo della farfalla. Non per questo la si conosce abbastanza. Sarà quindi una sorpresa scoprire quanto ha ancora da raccontare, capace come poche di trasportarvi in volo in lunghi pellegrinaggi silenziosi, utilizzando solo le energie messe in moto dai raggi del sole, dal vento e dai fiori, e di aggregarsi in masse immense per giocarsi tutto in un grande ricongiungimento con il pianeta. Enzo Moretto, entomologo, dall'introduzione al volume.](https://calmadimare.it/wp-content/uploads/2019/02/Daido-MORIYAMA-©-Tokyo-Meshed-woman-1977.jpg)





