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Tobia Ravà. Algoritmi trascendentali

Gli algoritmi sono dappertutto, così come diceva Pitagora che tutto è numero. Essi sembrano essere insostituibili ed in grado di risolvere qualsiasi problema. A partire dal 1996 Tobia Ravà ha cominciato ad inserire nelle sue opere cifre alfanumeriche derivate dall’alfabeto ebraico, con una logica che nel corso degli anni si è fatta sempre più stringente. In questa mostra propone i suoi lavori come percorsi algoritmici in cui qualsiasi elemento – anche nell’ambito del trascendente – è legato da una logica di senso attraverso la ghematrià (permutazione lettera-numero) ed i concetti base della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico).
L’artista è riuscito ad operare una mirabile sintesi del suo percorso esistenziale, artistico e culturale tra simbolismo, surrealismo, forme elettromorfe, graffitismo e grafismo, creando un genere nuovo che possiamo definire concettualismo estetico, in quanto alla logica serrata dei percorsi ghematrici e dei diversi livelli di lettura dell’opera, si aggiunge l’aspetto accattivante delle forme e dei colori. Nei suoi lavori ritroviamo Venezia, la sua città, la cultura ebraica, e quella mitteleuropea assorbita da parte materna (con la letteratura e la musica), ma anche la matematica da parte paterna (i nonni, padre e tre zii ingegneri), e la semiotica appresa all’Università di Bologna da Umberto Eco e Omar Calabrese. […]

Da Algoritmi trascendentali, testo in catalogo di Maria Luisa Trevisan

30,00 

Disponibile

 


Tobia Ravà Algoritmi trascendentali

Grafiche Turato Edizioni

La ricerca di Tobia Ravà si è più volte intrecciata con la storia della Bevilacqua La Masa, a partire dal 1979, in un percorso, non scontato, di crescente caratterizzazione. Siamo lieti che, con questa mostra di grande impegno, la nostra Istituzione si possa ‘specchiare’ nella raggiunta maturità dell’Artista. Bevilacqua La Masa, attraverso un’ampia varietà di iniziative, continua ad offrire ai giovani talenti un ambiente di sperimentazione, di studio, di confronto, di sviluppo della creatività. Questa attenzione al futuro si serve anche di rivisitazioni del passato prossimo, per evidenziare una prospettiva artistica e umana senza la quale una parte di storia della nostra comunità, l’esperienza artistica, sarebbe dimenticata, appiattita sulla quotidiana contingenza.
Il catalogo di Algoritmi trascendentali presenta una inconsueta ricchezza e varietà di contributi, certo opportuna per immergere il visitatore in un mondo di continui rimandi tra percezione individuale, grandezze e proporzioni, volontà di svelarle -attraverso il verbo- per arrivare fino al limite della conoscenza replicabile. Una visione di enorme potenza evocativa che, dalla cultura ebraica e da quella greca, attraverso il Rinascimento, dà forma al contesto della nostra esperienza e giunge fino alla contemporaneità. Se ne ricava un continuo riferimento alla dimensione etica della conoscenza, non meno che alla responsabilità del suo impiego. I testi raccolti nel catalogo, introducendoci all’opera di Ravà, fanno da buona guida a un mondo al quale non sempre sappiamo di appartenere. Venezia, 18 luglio 2019. Tobia Ravà Algoritmi trascendentali

Da Algoritmi trascendentali, presentazione in catalogo di Bruno Bernardi, Presidente Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa

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Gli algoritmi sono dappertutto, così come diceva Pitagora che tutto è numero. Essi sembrano essere insostituibili ed in grado di risolvere qualsiasi problema. A partire dal 1996 Tobia Ravà ha cominciato ad inserire nelle sue opere cifre alfanumeriche derivate dall’alfabeto ebraico, con una logica che nel corso degli anni si è fatta sempre più stringente. In questa mostra propone i suoi lavori come percorsi algoritmici in cui qualsiasi elemento – anche nell’ambito del trascendente – è legato da una logica di senso attraverso la ghematrià (permutazione lettera-numero) ed i concetti base della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico).
L’artista è riuscito ad operare una mirabile sintesi del suo percorso esistenziale, artistico e culturale tra simbolismo, surrealismo, forme elettromorfe, graffitismo e grafismo, creando un genere nuovo che possiamo definire concettualismo estetico, in quanto alla logica serrata dei percorsi ghematrici e dei diversi livelli di lettura dell’opera, si aggiunge l’aspetto accattivante delle forme e dei colori. Nei suoi lavori ritroviamo Venezia, la sua città, la cultura ebraica, e quella mitteleuropea assorbita da parte materna (con la letteratura e la musica), ma anche la matematica da parte paterna (i nonni, padre e tre zii ingegneri), e la semiotica appresa all’Università di Bologna da Umberto Eco e Omar Calabrese. […] Tobia Ravà Algoritmi trascendentali

Da Algoritmi trascendentali, testo in catalogo di Maria Luisa Trevisan

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Già da metà degli anni novanta ripresi in mano, anche nella mia ricerca artistica, quel percorso della lingua ebraica che viene chiamato ghematrià, ovvero la corrispondenza tra lettera e numero delle parole ebraiche che fanno del testo biblico anche un testo matematico. Ciò avvenne in maniera consequenziale al fatto di essermi accostato alla Kabbalah Luriana, caldamente consigliata per la mia ricerca dallo stesso Umberto Eco, con il quale avevo svolto parte della mia tesi di laurea sull’interdizione visiva.
Le ventidue lettere dell’alfabeto ebraico corrispondono ad altrettanti numeri, le prime nove alle unità poi le decine e le ultime 4 alle prime centinaia, spesso vengono accostate anche le lettere finali che in quattro casi si scrivono in modo diverso e si possono calcolare come diversi valori.
È incredibile ma è tangibile come la ghematrià faccia parte di un percorso sia esoterico che essoterico e pur facendo anche parte della Kabbalah quindi dell’ermeneutica mistica abbia determinato nei secoli un percorso estremamente razionale, la conoscenza del quale ha portato fisici, matematici e scienziati di ogni specie ad avere una marcia in più nelle loro ricerche. Ben distante dalla numerologia occidentale che si ferma a valori bassi e che non ha un percorso razionale logico e linguistico.
Come la Kabbalah Luriana ci ha portato dalla teoria del Zim Tzum alla teoria del Big Bang, come le ricerche di Newton si sono sviluppate per anni a cavallo tra fisica ed ermeneutica mistica attraverso la ricerca dei modelli matematici che regolano la natura, così Alan Turing scopre il codice segreto tedesco (Ultra) attraverso un procedimento cabalistico di permutazione: TZERUF, che viene applicato sul primo rudimentale computer (Enigma). La ghematrià è un potente sistema di interpretazione del testo biblico attraverso un percorso di equazioni ovvero ogni parola può essere scoperta ed interpretata attraverso altre parole che hanno lo stesso valore numerico. Le parole hanno un loro valore oggettivo ed eterno ed è per questo che sostanzialmente l’ebraico è immutato nei secoli e nei diversi contesti geografici. Secondo la tradizione mistica Dio creò il mondo attraverso la parola ed essa stessa diventa il soggetto creato con un valore matematico che la determina empiricamente. Nel ˝Sefer Yetzirà˝ le lettere sono pietre e le parole sono appunto gli elementi strutturali di edificazione dell’universo. Ogni parola è composta da lettere che rappresentano delle forze vettoriali quindi ogni parola ha un impatto specifico a seconda del valore diversificato.

Da Algoritmi trascendentali, testo in catalogo di Tobia Ravà

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Tobia Ravà Algoritmi trascendentali
Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa
Galleria di Piazza San Marco 71/c
4 agosto – 15 settembre 2019

Mostra a cura di Maria Luisa Trevisan

Peso 0,850 kg
Dimensioni 23,5 × 27,5 × 1 cm
Dimensioni

21 x 25,5 cm

Pagine

104

Rilegatura

Cartonato, copertina rigita

Curatore

Maria Luisa Trevisan

Editore

Grafiche Turato Edizioni

Anno

2019

ISBN

9788898997626

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