La pittura è essenzialmente fatta di colore. Il colore è il movente che ha spinto l’uomo a dipingere sin dall’età delle caverne, sin da quando i primi uomini rappresentavano le figure degli animali che cacciavano con uno stile molto studiato ma rapido, come una sorta di ideogramma. Se ci sono pitture antiche che sembrano sbiadite, è solo perché il tempo ne ha ossidato i colori. Quando furono realizzate, i loro colori erano brillanti e splendenti: servivano a stupire, a lasciare le persone meravigliate e attonite. Un po’ come il cinema in epoca moderna.
Giulio Turcato
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Il bagaglio leggero di un viaggiatore a caccia di arcobaleni. Un perfetto connubio di dati scientifici, psicologici e poetici caratterizza tutta l’opera di Turcato. La capacità di conciliare valori strutturali-cromatici e valori percettivi-emotivi del colore è al servizio della sua poetica di viaggiatore a caccia di arcobaleni: un’espressione che forse rende il senso di ricerca indefessa, di attenzione infinita, di acutissima tensione emotiva e di dedizione assoluta di un grande artista nei confronti di quell’entità assolutamente evidente, eppure irriducibilmente enigmatica che è il colore. […]
Silvia Pegoraro, dal testo critico in catalogo
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